CRITICHE
Alberto Moioli recensisce Manuela Andreoli
LUCIANO CARINI Critico della Galleria d'Arte Contemporanea - Studio C. Piacenza
Manuela Andreoli (CO): nata a Valsolda (CO) dove anche oggi vive e lavora, Manuela Andreoli è un’artista di ricerca seriamente impegnata a dare corpo e voce a colori e materia che, nelle sua mani, acquistano valori e significati alti facendosi linguaggio estetico nuovo e contemporaneo. Arte intensa e sentita, quella dell’artista lombarda, quasi un prolungamento della sua stessa vita, un bisogno autentico di esternare emozioni, sentimenti e stati d’animo per un’espressione tutta d’istinto, libera e creativa, al di fuori degli schemi accademici, quasi un atto liberatorio, un’esigenza intima di trasmettere messaggi e farsi veicolo di comunicazione. E la sua autonomia e la sua libertà, unita ad una fervida e poetica vena creativa, è così giunta all’attuale espressione fatta prevalentemente di gesto e colore, di segni e percorsi dal forte valore simbolico. Corpo, mente e spirito sono gli elementi fondamentali di ogni sua creazione, il filo conduttore della sua filosofia artistica quasi a voler rimarcare l’indissolubile complessità umana, l’alto valore dello spirito, il prezioso equilibrio della mente. Spesso, nelle sue opere, si notano improvvise aperture e squarci di profondità che aprono a mondi sconfinati, simbolo e metafora dell'ignoto e dell'inconscio, ma anche, e soprattutto, dell'umano esistere e della precarietà dei nostri giorni. Pittura in movimento, viva e dinamica ed esaltata sempre da scelte cromatiche sapienti, da colori morbidi e vellutati.
Un grande riconoscimento le viene conferito nel 2016, proprio dal comune di nascita, Valsolda, che la dichiara Artista del XXI secolo. Riconoscimento che ha quindi permesso di veder una propria opera, inserita nel Museo "Casa Pagani di Castello Valsolda" (Co) www.museocasapagani.it
“Se dovessi fotografare qualcosa focalizzerei la mia attenzione sulle cose piccole, un filo d’erba, la foglia di un albero, una pietra…”
Questa in sintesi l’essenza piu’ profonda di Manuela Andreoli, uno spirito semplice dall’illimitato slancio emotivo, un’artista che mira ad esaltare l’importanza del particolare, volta ad indagare in chiave sentimentale quel celato che ancora e’ da scriversi e che, forse, non si scrive mai realmente, lo si lascia li’, sospeso, in attesa che il piccolo grande segno che ne e’ l’estensione venga in qualche modo raccolto, interpretato, vissuto nel profondo.
La comunicazione tra i colori si assimila alle interazioni tra persone, caratteri, sensazioni, in tutti i casi viene compiuto un percorso catartico teso ad esternare una forma di interiorita’.
Cosi’ ci si “affida” al gesto affinche’ i colori si vadano a depositare esattamente dove l’istinto vuole, portando inevitabilmente ad opere che tentano di parlarci attraverso le sue “tracce”.
L’importanza del segno come reazione positiva a qualsiasi sensazione interiore è un audace metodo costruttivo per accettare anche le zone d’ombra ed incanalarle verso la luce nutrendole con il colore.
Da qui la scelta di tonalita’ come il rosso, ricorrente a sottolineare e sostenere il bello della sua carica energetica, o il contrasto bianco/nero, che esprime in modo completo quell’altalenarsi continuo di forze, quel caos nel quale luce e buio si incontrano e rimescolano per permetterci di guardarci dentro.
Il contatto con le opere di Manuela Andreoli – perche’ di questo si tratta, di contatto, d’interazione, di scambio energetico – ci indirizza verso un viaggio alla ricerca dell’equilibrio, di quel silenzio pieno che e’ in ognuno di noi, di quel pathos di cui tutti ancora abbiamo tanto bisogno.
Obiettivi? Non urlare, ma manifestare in ambito visivo degli istinti, mettere a fuoco la non banalità delle cose “normali” e cosi’, come negli specchi, dare un significato nuovo all’intelaiatura, farne qualcosa che non abbia termine, che debordi come le innumerevoli sfaccettature della profonda mente umana.
Presentazione a cura di Samantha Carillo
La pittura è un' viaggio senza programma, per l'artista è indispensabile l'importanza della sua formazione professionale e umana attraverso un percorso emotivo.
(Tatiana Carapostol)
CRITICA artisti "Crisolart New-York 2013" SCRITTA DA GUIDO FOLCO
STORICO DELL’ARTE ,CRITICO ED EDITORE DELLA RIVISTA ITALIA ARTE
MANUELA ANDREOLI
“La Via dell’Amore” tecnica mista su tela 60x80, 2007 - Opera esposta nella casa Museo Dante Alighieri Firenze
Una pittura gestuale, che ripercorre gli esiti della grande stagione informale del Novecento internazionale. Nella sua arte il segno e il colore rappresentano l’intensità emozionale del momento creativo, il desiderio di superare il contingente per addentrarsi nell’universo della libertà, dell’idea, dell’immaginazione. Molto raffinato è anche il gioco cromatico, che allude alla terra e al sangue, alla vita e alla morte, all’amore terreno e a quello spirituale, all’infinito percorso dell’uomo nel cosmo e nell’universo. Manuela Andreoli è artista sensibile, profonda nella sua visione della vita e la sua arte ne rispecchia il fervore, grazie a una gestualità solo all’apparenza istintiva, ma misurata, equilibrata, perfetta nei rapporti del segno e del colore.
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CRITICA SCRITTA DA GUIDO FOLCO
STORICO DELL’ARTE ,CRITICO ED EDITORE DELLA RIVISTA ITALIA ARTE.
L’arte non riproduce cio’ che visibile, ma rende visibile cio’ che non sempre lo e’": lo diceva Paul Klee. Quest’opera "Colori dell’anima" di Manuela Andreoli riflette la rivoluzione dell’arte del ‘900 che ha interpretato il colore come strumento emozionale e dinamico del pensiero. La pittura e’ gioia interiore ed evoca un momento fugace di riflessione sul mondo e sulla propria interiorita’. Manuela Andreoli colora le sue emozioni,creando segni che diventano zone di ombra e di luce,proprio come il mutevole confrontarsi con la vita, di giorno in giorno. Sole e luna, giallo e nero, opposti che si completano in una vibrante emozione coloristica.
Guido Folco
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STORICO DELL’ARTE ,CRITICO ED EDITORE DELLA RIVISTA ITALIA ARTE
MANUELA ANDREOLI
“La Via dell’Amore” tecnica mista su tela 60x80, 2007 - Opera esposta nella casa Museo Dante Alighieri Firenze
Una pittura gestuale, che ripercorre gli esiti della grande stagione informale del Novecento internazionale. Nella sua arte il segno e il colore rappresentano l’intensità emozionale del momento creativo, il desiderio di superare il contingente per addentrarsi nell’universo della libertà, dell’idea, dell’immaginazione. Molto raffinato è anche il gioco cromatico, che allude alla terra e al sangue, alla vita e alla morte, all’amore terreno e a quello spirituale, all’infinito percorso dell’uomo nel cosmo e nell’universo. Manuela Andreoli è artista sensibile, profonda nella sua visione della vita e la sua arte ne rispecchia il fervore, grazie a una gestualità solo all’apparenza istintiva, ma misurata, equilibrata, perfetta nei rapporti del segno e del colore.
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CRITICA SCRITTA DA GUIDO FOLCO
STORICO DELL’ARTE ,CRITICO ED EDITORE DELLA RIVISTA ITALIA ARTE.
L’arte non riproduce cio’ che visibile, ma rende visibile cio’ che non sempre lo e’": lo diceva Paul Klee. Quest’opera "Colori dell’anima" di Manuela Andreoli riflette la rivoluzione dell’arte del ‘900 che ha interpretato il colore come strumento emozionale e dinamico del pensiero. La pittura e’ gioia interiore ed evoca un momento fugace di riflessione sul mondo e sulla propria interiorita’. Manuela Andreoli colora le sue emozioni,creando segni che diventano zone di ombra e di luce,proprio come il mutevole confrontarsi con la vita, di giorno in giorno. Sole e luna, giallo e nero, opposti che si completano in una vibrante emozione coloristica.
Guido Folco
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L’effetto concreto è un fantasma e un sussulto, più che una immagine determinata, in una composizione dilatata ,le metamorfosi accelerate e i meccanismi pittorici sono il simbolo di un’astrazione mentale, in progressione verso la chiarezza.
TATIANA CARAPOSTOL
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"Amorevol-mente" 2 febbraio 2007
Una Collezione "Nata dal cuore", quella dell'artista Manuela Andreoli.
un Cuore fatto di ragioni senti-mentali, dove l'incondizionato "essere se stessi" riconduce ad una voluta e ricercata libertà affettiva, fatta di "legami che non legano", svincolano anima e sensi...
Una sfera affettiva vivida d'emozioni allargate e condivise non sottaciute tra le righe delle quotidianità e delle consolidate abitudini, bensì comunicate, In-coscienza, con tutta la voce del corpo... spirito incluso...
Una mostra di sentimenti, quella di manuela, spiegati, dispiegati e recisi con vigore, franchezza di spirito e lucidità mentale, nella trama e nell'ordito dei soggettivi presupposti di "come dovrebbe essere l'Amore, per renderci felici...
Opere uniche, non ripetibili, spontaneamente romantiche ed al tempo stesso cariche di pathos... Un Pathos senza dolore, un pathos senza pretese, un pathos senza sacrifici.
L'amore e l'intelligenza affettiva sono protagonisti all'unisono di questa collezione, dal titolo inequivocabile:
"Amorevol-mente"
Una richiesta ed un'offerta per innamorati e persone che desiderano vivere "in Amore", quale stato di grazia per il bene reciproco.
AMOREVOL-MENTE è valore aggiunto di ogni linguaggio, di ogni espressione e di ogni esistenza.
Presentazione a cura di Mya Lurgo (NOESIS Libri e Caffè)
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recensione scritta abilmente dal pittore Giuliano Travella
A proposito dei dipinti della pittrice Manuela Andreoli.
Le mie possibilità di giudizio sono limitate, non sono un esperto, non sono un critico, posso solamente affidarmi alla mia sensibilità di uomo certamente impreparato, ma capace di cogliere e gustare ciò che lo colpisce e l’emoziona, al di la di positivi o negativi giudizi eventualmente espressi da altri.
Quanto più forte la reticenza di questa artista ai rapporti convenzionali ed alle suggestioni esterne della cultura, tanto maggiori, tanto più valide sono le sue possibilità di fare cultura in proprio.
Di fornire cioé una genuina, intatta, incontrovertibile documentazione dell’animo suo, della sua vicenda umana e spirituale, il che come tutti sanno, o vorrebbero sapere, e’ il fine supremo dell’esercizio artistico.
Le rappresentazioni dello spirito, quali sono i dipinti della nostra Manuela Andreoli, sono spesso come visioni che noi contempliamo attraverso uno spessore d’acqua, sono vicine e lontane al
medesimo tempo, sono vere e avvolte da un velo di sogno sono si evidenti, ma sono anche (Flou).
Hanno una continua tela drammatica che le ambienta, l’espressione sublimata del dramma che si accende nel linguaggio plastico dei colori.
Quant’e’ esplicita, schietta, sonante la sua poesia, tant’è eloquente nelle immagini la sua pittura.
Pittrice dotata di eccezionali qualità espressionistiche, la mia amica Manuela, interpreta nei suoi dipinti l’ansia della società moderna.
Fa scaturire cosi Pittoricamente, l’anelito ad un mondo Ricreato dall’Amore, non solo, specialmente in questi tempi cosi lontani della poesia vera, e’ molto piacevole ritrovare una voce
cosi’ sincera, cosi simpatica, cosi fluidamente e sinceramente poetica…
Con stima e affetto il tuo amico pittore
Giuliano Travella
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ANDREOLI MANUELA
Presenta le sue opere al Colombo Caffè in via Milano n.° 2 a Busto Arsizio
dal 11 novembre al 14 dicembre 2008
Usare il colore come linguaggio dell’animo è la sensazione che impongono i lavori di Manuela.
I colori esplodono, per lo più diretti, accostati a contrasto o ad integrazione.
Le linee e le forme sono suggerite da movimenti che provengono da sensazioni potenti e sentimenti intimissimi.
La dimensione delle opere si raccoglie, si fa interiore, si giustappone a fondali strutturati, casuali, inusuali, ma preparati con matericità ed atti ad accogliere ed evidenziare la delicatezza o la forza di fremiti, gemiti, paure, …
E le sue "cornici", i suoi specchi non sono dunque semplici oggetti, bensì "espressioni" di rottura di tutti quegli schemi che comprimono sentimenti e sensazioni.
Insomma è facile leggere l’esigenza, la ricerca, se non la lotta, a raggiungere livelli di espressione sempre più "liberi": colori puri, forme semplici, segni naturali, …
Le "segnature" sottili non sono dunque semplici "disegni" ma "tracce" di segnali che vengono direttamente dall’"io" più intimo di Manuela e tentano di parlarci.
Uscendo e riguardando il "paesaggio" costruito dalle sue opere, mi accorgo di aver vissuto e rivissuto, attraverso di lei, momenti intensi di una storia e di un passato, tutti intimi e sinceri come l’arte "interiore" di Manuela Andreoli.
Busto Arsizio, 11.11.2008 - Dott. Arch. Paolo Torresan
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14-11-2008
I colori e le emozioni di Manuela Andreoli
In mostra al Caffè Colombo le opere dell'artista rivelano una teoria dei colori in chiave sentimentale
Busto Arsizio:
Un'opera in mostra
Un percorso - Accanto al manifesto della mostra un foglio incorniciato attira la nostra attenzione. Una poesia di mano dell'artista offre la chiave di lettura delle opere esposte e ci introduce piacevolmente a questa mostra "di sentimenti". L'arte di Manuela Andreoli scaturisce dal cuore e dona forma a opere romantiche, in cui ogni colore è precisa espressione di uno stato d'animo. "Questo è ciò che sono adesso, alle spalle c'è un percorso che mi ha condotta fin qui, a scegliere l'astrattismo. Non guardo più ciò che è fuori, esprimo solo me stessa, la mia interiorità".
Bianco come la purezza - Rosso, nero e bianco i colori con cui concepisce principalmente le sue opere. Cromie che simboleggiano gli ingredienti della vita di ogni giorno: amore, morte, sofferenza e segreti e, infine, purezza, come unica strada, e spesso come ultima soluzione possibile dopo aver vissuto tutte le tappe precedenti. Questo sembra esser stato il cammino dell'artista, che è giunta all'arte in seguito a un proprio percorso personale e che nella creatività ha trovato una vera terapia catartica per dar sfogo al suo sentire.
Poesia - Non c'è traccia di rabbia o tensione, Manuela non usa i colori per scaricare le negatività della vita. Le sue opere raccontano di un cuore che ancora ingenuamente risponde alle gioie della vita, che spontaneamente si innamora e che crede fermamente nella potenza dell'amore. L'arte di Manuela, come rivelano i titoli delle opere, è una poesia, in cui ogni verso si materializza sulla tela, attraverso il gesto della mano che fa gocciolare il colore e dà vita a delicate armonie astratte, che paiono muoversi sulla superficie dell'acqua. Uno specchio dell'anima che nella sua consistenza liquida rivela la sua incostanza, la sua perenne forma mutevole.
Un'altra opera
Cornici e specchi - I quadri sono costituiti da due tele, una centrale più piccola e l'altra più grande, montate una sull'altra. L'effetto è di un protendersi in avanti, verso lo spettatore, quasi come se i colori volesse uscire e prendere vita. "Per questo motivo non mi sembrava giusto costringerli all'interno delle cornici. E così le cornici le ho fatte a parte". Manuela, infatti, oltre ai quadri espone tre dei suoi "Specchi d'Arte", realizzati in materiali vari, che, come conferma l'artista, "sono specchi, cornici, ma anche quadri. Dipende da come ci si pone davanti ad essi".
Spontaneamente romantica - L'arte di Manuela è una voce di speranza, è l'invito a far parlare i sentimenti, è la fiducia in un valore semplice come l'amore, inteso come modus vivendi per il benessere comune. La spontaneità con cui apre la sua anima all'incontro con ciò che la vita riserva è sicuramente apprezzabile e inietta una dose di sano romanticismo che, in un mondo dove tutto è stato mostrato e tutto è stato già detto, forse inizia a scarseggiare.
Manuela Andreoli
Personale di pittura
11 novembre-14 dicembre 2008
Colombo caffè, via Milano 2, Busto Arsizio (VA)
Manuela Ciriacono
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Manuela Andreoli attraverso l’opposizione dei colori sospesi nello spazio pittorico crea antitesi positive e negative di energia attivando un movimento geniale in cui le macchie giustapposte l’una accanto all’altra creano zone cromatiche interrotte da campi bianchi. Il bianco, simbolo di innocenza e luce diviene per l’artista il vuoto pacificante che emerge dal colore creando effetti evocativi altissimi. La sua pittura conquista una nuova liberta’ espressiva attraverso una pratica che non e’ solo sgocciolamento del colore, ma ricerca continua di una calibrata perfezione cromatica che e’ poi un’analisi di calma interiore. Ogni rappresentazione e’ uno screening interno da parte dell’artista dove le immagini sono radicate alle loro origini ricolme di sincerita’ e inconsapevolezza. Tra le forme e i colori della superficie nascono emozioni che si ritrovano ad agire in una ralta’ poetica che coglie l’idea e il cuore delle cose. Aree cupe e forti luminosita’ sono protagonisti di un viaggio che e’ poi un attimo magico che annulla l’opacita’ del supporto e riesce a sospendere l’osservatore con leggerezza tra i toni di grandi irripetibili creazioni.
Anna Soricaro
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C’era una volta una Cenerentola dei giorni nostri, uno spirito semplice, un’artista appassionata che tentava di comunicare le proprie emozioni sfogandosi su tele immacolate. Come immedesimandosi in una sorta di "amica magica nello specchio", Manuela riusciva così a "sbiancarsi", facendo prorompere le proprie quotidiane repressioni, quasi come se gettando il colore sulla tela riuscisse a farlo colare via direttamente dalla testa.
Con un tortuoso cammino da autodidatta la persona e l’artista si evolvono nel tempo fino a raggiungere perseverando il risultato sperato: trasmettere con chiarezza le sensazioni ed emozioni da bambina fino a divenire realmente cresciuta.
Il seguire un percorso non accademico, frutto esclusivo della voglia di comunicare al resto del mondo la propria interiorità, la porta in pochi anni ad un riscontro di pubblico sempre maggiore, positivo e inaspettato, ad una maturazione che molto probabilmente ci attesta quanto tutto questo outing sia giunto al risultato corretto: comunicare il cuore.
L’utilizzo del colore come filtro emotivo è uno dei tratti distintivi di Manuela Andreoli, che si serve delle tinte in modo costruttivo, quasi materico, per approntare a proprio uso una nuova forma di comunicazione gestuale ed astratta, spontanea.
Lo sfogo istintivo, allegoricamente e materialmente raffigurato dal gesto simultaneo del braccio come estensione prima della mente e poi del cuore, innesca un processo empatico che ci manifesta i colori così come li interpreta Manuela. Evidenti in tutti i suoi quadri i riferimenti ai suoi tre colori cardine: il ROSSO, sangue, che è la sofferenza ma anche lo scorrere spontaneo degli impulsi vitali, l’emozione, l’amore; il NERO, che è notte, buio, oscurità minacciosa, ma anche pace, tranquillità interiore, capacità riflessiva; e infine il BIANCO, il rovescio della medaglia, il termine di paragone che è sempre necessario.
I temi delle varie opere, pur mutando continuamente per un transito cerebrale e sentimentale sia contenuti che ritmi, sono collegati da un particolare onnipresente: esaltare l’importanza del semplice, perché la semplicità spesso è più forte di tutto.
Come acqua che scorre il viaggio dell’artista si articola con sempre maggiore velocità e pragmatismo, ingigantendo le tele sempre di più per simulare anche nelle dimensioni quella sua eterna ed irrefrenabile ricerca di libertà, mutando negli aspetti e nella forme per lasciar scegliere ai fruitori come girare, ruotare, capovolgere tele quadrate, poiché il significato è lì, ben visibile, anche se suscettibile di mutazioni, cambi, rotazioni…rinnovabile, proprio come la mente umana.
Secondo Manuela posizionare, interpretare, criticare e giudicare sono azioni proprie a chiunque, non solo a chi compie l’opera, affinché si faccia in modo che la libertà per se stessa divenga anche un ponte di connessione per l’esprimersi dell’individuo che osserva.
Obiettivi della donna e dell’artista sono proseguire il proprio percorso, scorrere, comunicare, sfogarsi, e riuscire ad emozionare ed emozionarsi come e più dei primi tempi, curioso e gratificante che tutto questo "più" sia lo specchio perfetto – il doppio ideale – che l’evolversi emotivo di Manuela ci mostra. Presentazione a cura di Samantha Carillo
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E' incredibile come spesso un percorso non accademico spinga ad una ricerca interiore sempre più dettagliata, ad un viaggio profondo verso spazi via via sempre più ampi.
L'artista MANUELA ANDREOLI lascia scaturire il proprio piglio creativo naturalmente, segue un percorso autodidattico guidato dalle proprie emozioni, cercando ogni volta di trasporre sulla tela le proprie sensazioni.
Quasi spigolando qua e là nella mente, riesce a fondere ricordi eredità del passato con la ricerca emotiva di novità, fluttua, si lascia condurre dall'anima, che dirompe. Tramite l'estasi del gesto riesce a colorare i sensi, a lanciare messaggi sospesi i cui significati ognuno è libero di cogliere a proprio piacere.
Restando estremamente connessa al personale, avvia una ricerca prima dello sfogo e poi del benessere, con un'etica del semplice di piacevole fruizione.
La sua produzione vuole eludere la spiegazione oggettiva e lasciare al pubblico la capacità di scegliere, per questo le sue opere sono prive di confini, di intelaiature, di forme fisse; si ricerca una assoluta libertà, dove l'angusto rimane un ricordo lontano e il colore è libero di viaggiare.
L'opera esposta, intitolata "L'INFINITO" (tecniche miste 1,50x1m), è volta alla rappresentazione di un indomito ed inesauribile circuito vitale, dirompente e strabordante, assolutamente privo di inizio e di fine, cosicchè i nostri sensi possano vagare e sovrapporsi con un rumore pieno, colorato, creativo, che liberi i nostri pensieri. Come tutti i quadri dell'artista, anche questo viene definito "da meditazione", proteso cioè a far vivere esperienze multisensoriali al pubblico, coinvolgendo direttamente vista e tatto, indirettamente l'evocazione degli altri sensi: non si osserva più dall'alto, ma da dentro le cose, da dentro l'opera.
Tutta la produzione di Manuela Andreoli e il suo percorso, iniziato nel 2000 e velocemente evolutosi con vari premi ed esposizioni nazionali ed internazionali, è visibile sul sito
Obiettivi? Non urlare, ma manifestare in ambito visivo degli istinti, mettere a fuoco la non banalità delle cose normali.
Presentazione a cura di Samantha Carillo
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La dimensione tacita del non facilmente interpretabile caratterizza l’agire pittorico dellArtista MANUELA ANDREOLI.
Nell’opera "Un Grande Abbraccio" l’antinomia cromatica del buio e della luce rappresentata dal nero e dal bianco, viene spezzata da una linea che tende verso un ipotetico infinitocce come una bisettrice "spezza" in due un gesto ( l’Abbraccio" ) riportandolo a semplice sensazione di un attimo. Salvatore Russo